Jean-Pierre (o Ghjuvan Petru) Lucciardi, l’autore di questo Manualetto di storia della Corsica, pubblicato a Bastia nel 1925, fu a lungo maestro e poi anche direttore di scuola a San Pietro di Tenda, il paese del Nebbio (Alta Corsica) in cui era nato il 20 dicembre 1862. Collaboratore di A Tramuntana di Santu Casanova e di altri giornali dell’isola, fu anche autore di teatro e poeta. Nei primi decenni del Novecento è stato uno dei più importanti sostenitori della lingua còrsa, della quale scriveva:

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Di u corsu sempre mi ne restu in brama,

Eiu u parlaraghiu pertuttu, ancu in Parigi

Perché sa lingua a m’ha imparata mamma

Senza tanti fatiche né artifici.

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Morì a Parigi nel 1928. Dalla lettura del Manualetto si capisce facilmente che l’atteggiamento culturale e politico di Lucciardi era incline a un regionalismo moderato e non ostile alla Francia. Mi è sembrato giusto pubblicare questo documento per tre motivi: è un punto di vista di un intellettuale còrso sulla storia del suo popolo, è un racconto molto sommario ma fondamentalmente onesto, è anche, per chi lo legge, un modo abbastanza semplice per capire quanto il còrso, ancora nella prima metà del Novecento, fosse vicino alla lingua italiana.    

Manualetto di storia della Corsica